Più mi immergo nel futuro più devo riscoprire il passato per vivere il presente


L’approccio classico studio il passato per comprendere il presente ed intravvedere il futuro per quanto ancora oggi validissimo non viene mai applicato dove più servirebbe (il settore tecnologico/internet).

La tecnologia e il consumismo ci forzano ad un approccio differente: immergiti nel futuro e più ti immergerai più ne beneficerai

In questa ottica non ti viene dato il tempo per studiare le cose e per capirle, il rischio è quello di rimanere indietro nella corsa verso il futuro.

L’approccio classico non deve essere buttato via, deve semplicemente essere rivisto in un’ottica moderna:
più mi immergo nel futuro più devo riscoprire il passato per vivere il presente

Mi ricordo quando all’università avevo un professore di analisi che definii subito il classico scienziato che “vive nelle nuvole”. Lui una trentina di anni fa già viveva in mondi multidimensionali, ma era una scelta.

I ragazzi di oggi sono proiettati in mondi virtuali, che sono sempre più reali (ovvero l’immersione è così forte che quasi si dimenticano la realtà). Più si immergono in questi mondi più si deve far riscoprire loro il passato per insegnargli a vivere il presente.

Una scazzottata, uno sport che permette di utilizzare la violenza (la boxe, le lotte, il rugby) ma anche un qualsiasi sport che permette di scoprire i propri limiti e la fatica, esperienze quotidiane che permettano di riscoprire il proprio corpo, i propri limiti, il dolore e di conseguenza facciano intravedere le stesse sensazioni sugli altri.

Se tutto il giorno in un mondo virtuale, sempre più reale, do cazzotti abbattendo senza sforzo e senza  dolore il nemico e se quando vengo abbattuto ho nuove vite  e se non ho opportunamente riscoperto il passato, il corpo e il suo valore, …


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