-
L’Italia non rinunci al talento delle donne se vuole essere competitiva
Secondo una ricerca di Deloitte quasi un’azienda su quattro (23%) non trova i profili professionali Stem di cui ha bisogno
-
Non dimentichiamo i nostri ragazzi e la loro istruzione: è in gioco il futuro del Paese
La pandemia ha accentuato le disparità di accesso all’istruzione, rischia di far aumentare la dispersione scolastica e il numero di NEET, i giovani che non studiano né lavorano. Senza un’istruzione e ricerca forti, l’Italia non può tornare a crescere e a competere
-
Investire di più su donne e scienza
Un’azienda su quattro non trova i profili professionali Stem di cui ha bisogno. E sono ancora meno le donne impiegate in questo ambito. Un grande paradosso, in un Paese con un tasso di disoccupazione femminile elevatissimo e un bisogno crescente di competenze tecniche e scientifiche.
-
Istruzione e ricerca, infrastrutture digitali e trasferimento tecnologico devono essere al centro del dibattito sulla gestione delle risorse comunitarie
Rispetto alla media Ue abbiamo meno laureati e meno competenze in discipline tecnico-scientifico e per innovare e tornare a crescere sono proprio queste competenze quelle di cui abbiamo più bisogno