L’innovazione digitale in aziende italiane: intervista ai responsabili digitali


Come possono aziende e istituzioni sopravvivere in un mondo che si trasforma continuamente per effetto di un modello di economia digitale estremamente complesso e imprevedibile?

Il 70% del campione intervistato da IDC percepisce il business della propria azienda esposto alla disruption. In pratica, buona parte delle realtà del nostro Paese si sente a rischio.
Come intendono reagire i manager italiani a questa sfida? Introducendo scenari di trasformazione del modello di business a diverse velocità: chi puntando a iniziative disruptive a forte impatto (10%), chi preferendo strategie più graduali di innovazione (42%). La maggior parte (60%) andrà a innovare prodotti e servizi, un quarto (26%) il modello aziendale od organizzativo.
Nuove capacità e velocità sono poi oggi richieste alle aziende e alle istituzioni per misurarsi con il consumatore digitale e dare nuovo valore alla relazione con clienti, utenti e cittadini. Il 48% dei digital leader italiani, infatti, non ritiene che il ritmo con cui si innova sia adeguato ai cambiamenti del mercato. Per cambiare marcia, questi manager segnalano la valenza del paradigma data-centrico (il 30% svilupperà prodotti e servizi più adeguati alle esigenze dei clienti/utenti valorizzando i dati in modo sistematico), prevedono più investimenti in tecnologie innovative quali IoT, Intelligenza Artificiale/Machine Learning, Robotica… (37%) e soprattutto attribuiscono grande importanza a competenze, attitudini e talenti nell’ambito dell’innovazione. Spicca, in questa direzione, il valore dato a modelli partecipativi delle persone ai processi di innovazione: il 67% dei digital leader ritiene infatti strategico coinvolgere dipendenti e collaboratori come parte attiva nell’innovazione aziendale.
Infine, nelle imprese italiane c’è sempre più bisogno di attrezzarsi con contributi multipli e team estesi che abilitino un cambiamento sostenibile dei processi, dell’innovazione tecnologica e delle relazioni con l’ecosistema esterno – partner, università, startup… – per accelerare nuove forme di business.
La creatività italiana emerge come grande valore aggiunto, la poca propensione al rischio e l’incapacità di accettare i fallimenti, retaggi tipici della cultura aziendale italiana, restano come fattori a freno. Ma tutti i digital leader sono concordi che solo l’innovazione tecnologica potrà traghettare in modo competitivo le nostre imprese nel prossimo futuro.

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