In Italia non si è mai capita l’importanza della programmazione e del programmatore


In Italia non si è mai capita l’importanza della programmazione e del programmatore.
In Italia se una persona scrive libri è una persona importante, se scrive programmi è uno strano (per non dire un cretino) e questo anche a livello aziendale.
La cosa assurda è che in un mondo dove l’unica cosa che conta è il denaro e dove le persone più ricche al mondo sono tutti ex programmatori mi viene il dubbio che in Italia si sia capito ben poco.

Più di quindici anni fa in tutte le scuole indiane si insegnava il basic. Sarà un caso che tutte le aziende al mondo che sviluppano software hanno anche sedi in India e che lì vi siano tra i migliori sviluppatori al mondo.

Ora sembra che anche nelle scuole italiane si inizi a capire che bisogna insegnare la programmazione.
Ma non la programmazione vera, quella difficile. La programmazione visuale, quella dove del codice non vedi nemmeno una riga, quella che poi quando vi sono i problemi reali è impossibile risolverli a meno che qualcuno non aggiunga un nuovo modulo visuale pensato per risolvere il tuo problema reale senza farti vedere il codice.

Spero sia la strada giusta. La proverò e ve ne parlerò.


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