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Formazione: come riconoscere i clienti?


Nella formazione non sempre è semplice riconoscere il cliente e di conseguenza chi mettere al primo posto.
Vi faccio il mio esempio, probabilmente il più complesso, quello di un libero professionista.
Se faccio un corso a dei parrucchieri è semplice: i parrucchieri mi pagano, loro sono i clienti del corso.
Se faccio un corso aziendale a dei dipendenti, l’azienda mi paga ed è il mio cliente, i dipendenti sono i fruitori del corso.
Se però tramite un’azienda di formazione, faccio un corso aziendale ai loro dipendenti, l’azienda di formazione mi paga ed è il mio cliente, i dipendenti sono i fruitori del corso e la loro azienda è il committente.
Inoltre io dovrò rispondere del mio operato in prima battuta al referente/responsabile/dirigente dell’azienda di formazione.
Problema: come dovrò impostare il corso?
Dovrò soddisfare soprattutto le direttive del mio referente/responsabile/dirigente visto che a lui rispondo?
Dovrò soddisfare soprattutto le volontà dell’azienda di formazione che in effetti è chi mi paga, il mio cliente?
Dovrò soddisfare soprattutto le richieste dell’azienda referente che altrimenti potrebbero valutare negativamente il mio operato?
Dovrò soddisfare soprattutto i fruitori che altrimenti potrebbero valutare negativamente il mio operato?

Facciamo un ulteriore esempio: corso di Word.
Il mio referente mi dice devi fare tantissimi esercizi
Il mio ente mi dice, dobbiamo dimostrare all’azienda, è il nostro migliore cliente, che i dipendenti hanno imparato benissimo lo strumento e possono usarlo in autonomia.
L’azienda referente mi dice: abbiamo deciso di partire con Word ma in effetti a noi serviva imparassero Excel.
Se dovessi venire incontro ai fruitori gli dovrei spiegare gli stessi strumenti in ottica cloud perché da qui a pochi anni così dovranno lavorare.

Chi è il CLIENTE?

p.s. pensate che la domanda nella scuola debba essere posta in modo diverso?


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